VIAREGGIO. Un sindaco con la tessera del Partito Democratico in tasca osteggiato, almeno a livello locale, dai vertici del suo stesso partito: succede a Viareggio, dove consiglieri comunali di maggioranza e assessori in quota Pd sono stati sospesi, assieme ad altri esponenti, per aver appoggiato il candidato – poi divenuto sindaco – Giorgio Del Ghingaro alle ultime elezioni amministrative.

“In campagna elettorale non ho mai detto una parola a proposito del Pd per una questione di stile”, esordisce Del Ghingaro, che si dice “onorato di far parte del partito”. Senza esimersi dal tirare in ballo il commissario della sezione viareggina Giuseppe Dati.

“La classe dirigente attuale non è all’altezza della disponibilità del popolo del Pd di Viareggio. Da chi ha portato a casa una disfatta clamorosa mi sarei aspettato un atto di umiltà: invece ci si arrocca nel proprio fortino con posizioni anacronistiche e perdenti fino ad arrivare alle epurazioni. Credo sia necessario fare un passo indietro: da parte mia non ho mai chiuso la porta. Ora è necessario fare davvero politica e lasciar stare le polemiche da campagna elettorale, i particolarismi e le lotte di bottega”.

Di sicuro, non sarà l’attuale giunta a tendere la mano per prima: “Siamo noi ad aver vinto le elezioni, siamo noi ad avere la maggioranza in consiglio comunale, siamo noi a rappresentare la maggioranza politica di Viareggio. Per questo siamo noi ad aspettare gesti di apertura da parte degli altri, non il contrario”.

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ultimo aggiornamento: 16-07-2015


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